Il mito della bellezza di Naomi Wolf
Uscito nel 1990 negli Stati Uniti, Il mito della bellezza di Naomi Wolf è tornato un anno fa per le edizioni Tlon, tradotto in italiano.
Naomi Wolf: Scrittrice e attivista femminista nota per il suo libro "The Beauty Myth" (Il mito della bellezza), in cui discute il modo in cui gli ideali di bellezza sono stati utilizzati per controllare e opprimere le donne.
Il libro argomenta che la pressione per conformarsi agli standard di bellezza irrealistici e spesso dannosi è una forma di controllo sociale, che limita l'autonomia delle donne e ne riduce il potere.
Il libro esplora diversi settori della società, tra cui media, pubblicità, moda e industria cosmetica, per illustrare come questi settori perpetuino gli ideali di bellezza inaccessibili e promuovano il consumo di prodotti e interventi cosmetici come soluzione ai problemi di autostima femminile. Wolf sottolinea anche il legame tra il mito della bellezza e altri problemi sociali, come l'insicurezza delle donne, i disturbi alimentari e la disuguaglianza di genere.
Scrive Wolf: “Non ci sono giustificazioni legittime, storiche o biologiche per il mito della bellezza”, è solo una questione di potere. Assoggettate dal bisogno di apparire belle, dagli anni ottanta le donne si affamano, si sottopongono a interventi chirurgici sempre più invasivi, spendono soldi in cosmetici carissimi, si vestono in modo scomodo.
Wolf analizza le riviste femminile piene di immagini di donne inarrivabili, gli spot pubblicitari, la pornografia: ovunque prevale l’immagine di una donna magrissima, dalla pelle perfetta e dallo sguardo triste.
Sottolinea Wolf che il problema è la mancanza di scelta: o si è belle o si è invisibili, o si è giovani o si è invisibili.
Ma chi trae profitto dal mito della bellezza? Dall’insicurezza che questo genera nelle donne?
"The Beauty Myth" ha avuto un impatto significativo nella discussione pubblica sul corpo e sulla cultura della bellezza, spingendo molte persone a riflettere criticamente sugli ideali di bellezza imposti dalla società e sul loro impatto sulle donne. Il libro è diventato un classico del femminismo contemporaneo ed è ancora studiato e discusso oggi.
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